Il Braille e la lingua dei segni, una comunicazione standardizzata?

Storia meravigliosa e triste di un grande innovatore, Louis Braille
Louis Braille
Abecedario dimostrativo spagnolo
Juan Pablo Bonet,1620
Durante la  mia ricerca di invenzioni del 1800 nello Step 14 ho scoperto che è in questo secolo che nasce il Braille, il sistema di scrittura e lettura tattile ideata da Louis Braille, che prese l'idea da una scrittura utilizzata in guerra per poter leggere gli ordini al buio. Essa è basata su una scrittura a rilievi, concavi o convessi, che abbina a seconda della lettera i sei punti di una matrice 3x2.
Con questo innovativo metodo si è resa possibile la lettura per gli ipovedenti di tutto il mondo, con una una codifica di alfabeti e sistemi numerici. Ma non essendo comune l'alfabeto non lo è ovviamente neanche quello Braille e questo era pressoché inevitabile.
A stupire invece può essere il fatto che la lingua dei segni, che non fa riferimento a nessuna lingua o alfabeto, presenti diverse forme nazionali e spesso anche locali.
Perché? Perché in realtà ha origini meno recenti di quanto si pensi, anzi ha le sue radici nell'antichità. Solo nel 1600 arrivarono i primi scritti che ne descrivessero il linguaggio e si è pertanto evoluta con le stesse dinamiche delle lingue, sviluppando differenze e sfumature.

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