Si narra che, durante la Seconda rivoluzione industriale, vivesse nella periferia di Londra una famiglia ricca oltre ogni misura, più ricca ancora del Re Guglielmo IV stesso, stando alle voci popolari.
Non avranno avuto sangue blu nelle vene o i gioielli della Regina, ma sicuramente vantava un passato onorevole. La famiglia Standard, questo era il suo nome, operava da sempre nel campo tessile, e dire da sempre non è un'esagerazione. Si dice che il capostipite fu l'uomo che per primo inventò la scarpa nel 9000 a.c., fu uno Standard anche ad insegnare ai fenici come estrarre la porpora dai molluschi marini, fu Rosemary Standard ad inventare il corsetto nel 1493 e fu Alfred Standard ad inventare il cappello a cilindro nel 1689.
Pertanto la famiglia Standard si era creata negli anni una reputazione più che autorevole, costruendo in giro per l'Inghilterra un consistente numero di fabbriche, ma a rendere unica questa famiglia era la precisione che il suo marchio garantiva: ogni Standard era il più rigido e severo dei capi, sotto la loro supervisione ogni fase della costruzione era strettamente consona alle norme che si erano imposti. Non vi era bottone che non fosse perfettamente in asse, non una calza più lunga di un millimetro e i tessuti avevano la stessa precisione dei reticoli cristallini dei diamanti.
All'entrata delle loro fabbriche si poteva sempre leggere lo slogan "Enter and follow the Standards' rules, or do not enter at all", ed è con questa frase che divennero parte del linguaggio comune, la gente usava ripetere "follow the Standards" ogni qual volta si voleva mantenere un preciso livello di qualità.
Il cognome morì nel 1850, quando Jean Standard investì tutti i soldi della famiglia in un nuovo tessuto che riteneva rivoluzionario, in realtà il Denim (questo il nome del tessuto) fu il flop che fece andare la famiglia in bancarotta, ma la parola standard sopravvisse nel tempo.
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Step.01 Bis Traduzioni e origine della parola
La parola Standard, nascendo prima di tutto nell'ambito economico, si è diffusa nelle varie lingue come termine con un preciso significato e di uso internazionale. L'economia è di fatto la prima disciplina che ha creato un linguaggio proprio e comune in occidente, ciò ha portato la parola ad essere assorbita senza mutamenti dalle varie lingue. A cambiare è invece la declinazione a verbo del sostantivo, di seguito alcuni esempi:
Si nota che il portoghese è l'unica delle lingue analizzate a non avere un verbo che derivi da standard, usando il corrispettivo di normalizzare. L'olandese ha invece la peculiarità di aggiungere una vocale a standaard.
Fonti:
- Italiano: Standardizzare
- Inglese : To standardize
- Francese : Standardiser
- Spagnolo : Estandarizar
- Portoghese : Normalizar
- Tedesco : Standardisieren
- Olandese : Te standaardiseren
- Polacco : Standaryzacji
- Romeno : Standardiza
Si nota che il portoghese è l'unica delle lingue analizzate a non avere un verbo che derivi da standard, usando il corrispettivo di normalizzare. L'olandese ha invece la peculiarità di aggiungere una vocale a standaard.
Come avevo accennato nell'ultimo post, la parola standard inglese deriva dal francese antico estendard, che significava stendardo, con il preciso uso di vessillo attaccato ad un asta che fungeva da insegna per gli eserciti. Cercando più a fondo si scopre che l'origine è latina, da EXTENDERE, distendere (le insegne).
Purtroppo la parola standard ha un bassissimo valore poetico sia per il suono che per il significato stesso, a ciò è dovuto il fatto che non sia quasi mai usata in opere letterarie, fatta eccezione per qualche uso saggi, come fece Benedetto Croce:
"Ciò che si può domandare e fare è che nel giudizio della poesia e dell’arte non si dimentichi mai l’alto ‘standard’ che a questa spetta".Si può però ritrovare anche utilizzata da alcuni autori più moderni, caratterizzati da lessico meno classicista e più pratico, quali Montale che scriveva:
"Uno standard alimentare che può far rabbrividire un latino"o Fenoglio:
"Quello fu forse l’unico caso in tutta la guerra in cui le due parti si uniformarono a un certo standard di cavalleria".
Fonti:
- http://www.gdli.it/pdf_viewer/Scripts/pdf.js/web/viewer.asp?file=/PDF/GDLI20/GDLI_20_ocr_78.pdf&parola=
- https://www.etimo.it/?term=stendardo
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