Post.11 Anno 2020: Tempi di nuovi standard

Il COVID-19 passerà alla storia come la prima catastrofe che bloccò il mondo intero, non ci sono precedenti, nessuna guerra e nessuna epidemia antecedente fece quanto fatto dal nuovo virus  che ha irrotto nelle nostre vite negli ultimi mesi. Questo non perché sia la peggior malattia che abbia mai colpito l'uomo, ma per il solo fatto che mai come oggi la società è organizzata e regolamentata al punto da poter prendere provvedimenti nazionali che vengano rispettai univocamente. A partire dai primi casi a fine dicembre in Asia, la malattia si è espansa a macchia d'olio nel resto del mondo a causa anche della moderna società globalizzata. Vi invito a visitare il seguente link per un'idea concreta dei numeri che hanno caratterizzato la malattia:

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5338&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

L'abbandono dello standard di vita

La risposta all'emergenza è stata in alcuni casi più veloce e drastica, in altri lenta e graduale, ma avvicinandoci ora a maggio si può sicuramente dire che la quasi totalità degli stati del mondo hanno adottato misure di contenimento e di prevenzione nella maggior parte dei casi condivise, trovando appunto uno standard comune. Ma ad esser stati stravolti sono stati gli standard di vita, dopo anni di dinamico sviluppo sociale che ha portato dinamismo anche nelle nostre vite, ci siamo ritrovati costretti in casa. Abbiamo dovuto cambiare tutte le nostre abitudini: abbiamo cambiato il modo di lavorare e di studiare, imparando a farlo da dietro uno schermo; a socializzare e vedere amici e parenti sulle moderne piattaforme; abbiamo spostato i cinema sui piccoli schermi (numerosi film hanno fatto la loro premiere online saltando l'usuale passaggio in sala); abbiamo visto i nostri concerti in streaming dal divano; abbiamo abbandonato i pasti veloci per ridedicarci al piacere della tavola; abbiamo imparato a fare scorte e ad uscire solo per necessità... Insomma, il Corona virus ha cambiato ogni aspetto delle nostre vite.


Together at home': Stones, Swift headline Lady Gaga's Covid-19 ...
I Rolling Stones si esibiscono nel concerto benefico
"Together at home" organizzato da Lady Gaga

Standard e regole nella vita e nella produzione

Il governo ha allora affrontato la crisi e imposto delle nuove norme che regolamentarizzassero tutte le situazioni che sono diventate potenzialmente pericolose. Il metro di distanza, la mascherina, i guanti, la disinfettante, l'autocertificazione sono solo alcune delle regole che ci accompagnano da ormai due mesi, standard a cui abbiamo dovuto aderire. In particolare la mascherina è diventata il bene più ricercato e di cui più si è sentita la carenza, diventando necessario ed imperativo un'aumento della sua produzione. In risposta l'industria tessile, dai marchi più costosi (Armani) alle comuni passamanerie, si sono adoperate per modificare la loro produzione per far fronte alla richiesta. Il rischio diventa allora che le mascherine vengano prodotte senza rispettare nessun particolare standard qualitativo di riferimento. Di seguito c'è un link che vi collegherà al sito dell'Istituto Superiore di Sanità nella sezione che presenta la procedura di richiesta del permesso di produzione delle mascherine, che prevede di inviare disegni, caratteristiche tecniche e risultati ai test sanitari del prodotto allo specifico corpo statale responsabile dell'analisi dei vari prototipi. Nel sito troverete anche tutte le informazioni legate a leggi e norme che la mascherina deve rispettare per avere l'autorizzazione.


Mascherine chirurgiche monouso 3 strati | Oxystore
Una mascherina prodotta secondo
 gli standard imposti dal governo

Step.10 Clockwork Orange: Alex viene riomologato

Il cinema, come la letteratura, ci ha spesso intrattenuto con storie e trame che facevano della standardizzazione il loro perno centrale. La ribellione agli standard sociali o nello specifico a poteri dispotici hanno interessato la settima arte in numerose pellicole. Alcuni esempi legati soprattutto alla ribellione possono essere Metropolis (Fritz Lang, 1927), Blade Runner (Ridley Scott, 1982), Rocky Horror Picture Show (Jim Sharman, 1975) e V per vendetta (James Mcteigue, 2005).

     
                     CineClassici: le 30 cose da sapere su Metropolis di Fritz Lang ...
                             Metropolis
                Nazario De Mori, Author at OLTRE s.r.l. - Pagina 2 di 3
                   Blade Runner














        
                    Il Bollalmanacco di Cinema: The Rocky Horror Picture Show (1975)   
                       Rocky Horror
                     Picture Show
LaMAGLIERIA V for Vendetta - Poster Alta qualità su Carta Lucida ...  
V per vendetta














Si faccia caso al fatto che i film siano di date anche molto lontane tra loro, questo per far notare quanto questo argomento sia sempre attuale. Sono trame di ribellione, di rivendicazione dei diritti: il primo porta sullo schermo la ribellione del proletariato, il secondo mostra come gli androidi costruiti dall'uomo possano avere coscienza propria e non essere il mero frutto di una fabbricazione di massa, il terzo è un inno alla diversità ed alla libertà sessuale e nel quarto si ha un'anarchica ribellione ai poteri forti in nome della libertà. In particolare sono innegabili le analogie tra 1984  di Orwell, di cui abbiamo già parlato in passato, con Metropolis e V per Vendetta.

Ma questo post cerca una sequenza precisa che rappresenti la standardizzazione e ho deciso di proporvi un pilastro del cinema: Arancia meccanica di Stanley Kubrick. Il film è ambientato in una realtà diversa dalla nostra, simile, ma con numerose piccole differenze dalla nostra società, che la rendono in parte irreale. Il protagonista è Alex, un ragazzo i cui principali interessi sono lo stupro, l'ultra-violenza e  Beethoven, come riporta la locandina del film. Il ragazzo si mette nei guai con numerosi crimini e finisce in prigione. Qui gli viene proposta una cura sperimentale, che gli avrebbe permesso di uscire in poco tempo, lui accetta ignaro. Di seguito la scena della cura:

Vediamo Alex torturato affinchè prenda in odio ciò che erano le sue più grandi passioni, ma la sequenza davvero significativa è la seguente. Vedrete il dottore presentare al pubblico il risultato della sua cura (nel video purtroppo è presente solo una parte) mettendo in scena uno spettacolo. Vedrete un uomo insultare Alex, picchiarlo ed infine obbligarlo alla sottomissione, mentre il ragazzo è incapace di rispondere.



 Il video finisce, ma la scena continua e sale sul palco una donna nuda, Alex le si avvicina ammaliato, tende le mani per afferrarle i seni, ma colto da una fortissima nausea si accascia a terra. Il pubblico applaude, i violenti istinti del ragazzo sono stati domati, ora Alex è stato riomologato ed è conforme agli standard sociali, può tornare a casa.
Notare di nuovo l'analogia con il finale del romanzo di Orwell.


Il conformista

Giorgio Gaber - biografia, recensioni, streaming, discografia ...
Giorgio Gaber sul palco
Il tema della standardizzazione divenne sempre più caro dopo la Seconda guerra mondiale, fu allora che si sviluppò il capitalismo e la globalizzazione come la intendiamo oggi, e non tardarono ad arrivare i primi intellettuali e uomini di spettacolo per metterlo in luce. In Italia si conta una quantità invidiabile di personalità che hanno cantato e portato sul palco la loro aperta critica al sistema: Guccini, De Andrè, sono solo alcuni dei nomi più celebri. Ma più di tutti fu Giorgio Gaber a stuzzicare con il suo umorismo il popolo italiano su questo ed altri temi, attraverso monologhi, canzoni, dialoghi e forme miste, passando dalla psicoanalisi alla critica socio-politica, dalla letteratura alla filosofia, ovvero alla religione. Propongo di seguito il link della canzone che più direttamente si collega al nostro scopo, Il conformista, appunto colui che si conforma agli standard sociali, alle idee, le abitudini, colui che sta sempre dalla parte giusta come canta Gaber. Qui il cantautore, come spesso faceva, pone sul palco un metaforico specchio in cui chiunque possa scorgere le proprie contraddizioni, magari subito col sorriso sulle labbra, ma che presto diventa un sorriso amaro. Il conformista rappresenta la nuova società strettamente ideologica, dove ogni individuo è "un -ista", nient'altro che vuota parola, che spesso perde il suo legame pragmatico col pensiero e la realtà delle cose.


Step.09 Orinatorio d'autore

Marcel Duchamp, Fontana: descrizione - Studentville
Fontana, Marcel Duchamp, 1917. L'opera originale venne perduta, ma esistono
16 repliche sparse nel mondo.

Similmente a quanto fatto nel post numero 7 sulla poesia, ho cercato la corrente artistica che più di tutte volle andare contro gli standard. Se in letteratura abbiamo individuato il Futurismo, in arte abbiamo l'ancor più estremo e folle Dadaismo. Nato a Zurigo nella Svizzera neutrale durante la Prima guerra mondiale, il Dadaismo rispondeva ad una guerra senza senso con un'arte senza senso. Perché Dada? "Dada non significa nulla" dice Tristan Tzara nel manifesto Dada. Dada è stravagante, irrispettoso, privo di limiti. "Dio e il mio spazzolino sono Dada, anche i new yorkesi  possono essere dada, se non lo sono già" (american Art News). E' dada fare i baffi sulla Gioconda, prendere in giro lo spettatore, vendere oggetti comuni come arte, esporre scatole dal dubbio contenuto come Piero Manzoni. Dada è semplicemente la risposta irrazionale ad un mondo che si finge razionale. O forse è dada che si conforma all'irrazionalità del mondo? 

Step.08 La biblioteca di Alessandria: come si perse il più grande patrimonio culturale del mondo

In parte diventa difficile parlare di standardizzazione nell'antichità, un'epoca in cui la produzione di massa non esisteva e ogni prodotto era, a modo suo, unico; sicuramente vi erano regole e standard generali nella società ellenistica o romana come in molte altre civiltà, soprattutto per quanto concerne l'urbanistica, ma in uno scenario territoriale così delocalizzato ogni società aveva standard propri ed in continua evoluzione. Gli unici casi di standardizzazione della produzione si hanno quando il produttore è solo uno, come testimoniano le ceramiche a piccole stampiglie che intorno al 300 a.c. venivano realizzate da un'officina nel basso Tevere.
I romani sono di sicuro coloro che maggiormente hanno "globalizzato" il mondo antico (occidentale) e a loro si deve l'espansione di canoni e standard linguistici, ideologici e legati al mondo della tecnica ad uno scenario più ampio, ma in questo post leggerete di come hanno anche operato per appiattire lo sviluppo tecnologico delle altre civiltà.


Erone di Alessandria - Wikiwand
L'eolipila, macchina a vapore
inventata da Erone
Facciamo un passo indietro ora: siamo in Egitto nel 305 a.c, in pieno periodo ellenistico, e dopo la morte di Alessandro Magno Tolomeo I fonda il Regno Tolemaico d'Egitto, che perdurerà fino al 30 a.c, anno in cui cade Cleopatra VII sconfitta dai romani, che fonderanno la provincia d'Egitto. A caratterizzare il periodo Tolemaico è l'importanza che venne data alla cultura, la capitale Alessandria divenne il fulcro del sapere del mondo antico e il suo tempio era la maestosa Biblioteca di Alessandria dove era contenuta la quasi interezza del materiale di studio delle arti filosofiche, poetiche, artistiche, architettoniche ed ingegneristiche. Sotto quel tetto trovarono accoglienza le menti più geniali del tempo, nell'ambito matematico e tecnico spiccano i nomi di Euclide, Eratostene, Archimede e Erone di Alessandria.
Erone ebbe modo di sviluppare invenzioni estremamente all'avanguardia per i suoi tempi, la prima macchina a vapore, l'antenato dei distributori a monete, un teatrino completamente automatizzato, giochi d'acqua nelle fontane, oltre a importanti studi sula pneumatica, e non era l'unico grande ingegnere ad Alessandria. In questo periodo si sviluppano progetti (ai tempi rimasti irrealizzati) che saranno di enorme importanza nel Medioevo.
Biblioteca di Alessandria - Wikipedia
Rappresentazione della biblioteca
di Alessandria
Da qui in avanti le fonti sono poche e confuse, ma una possibile ricostruzione afferma che la biblioteca fu vittima di un incendio durante la spedizione che portò Cesare in Egitto, perdendo 2/3 del patrimonio culturale che conteneva. Una seconda versione vede la causa nell' Editto di Teodosio I (IV secolo d.c.), l'imperatore romano ordinò infatti la distruzione di numerose biblioteche, tutte contenenti la cultura "pagana" che metteva in dubbio la superiorità romana; ed in ciò risiede una delle più grandi perdite dell'umanità, solo per poter standardizzare la cultura, per poter dare totale egemonia ad un popolo solo, senza dissensi.

Fonti:


Step.07 La poesia: "L'incendiario"

Peasant Burning Weeds” - Vincent van Gogh
Vincent Van Gogh, Peasant burning weeds
Aldo Palazzeschi fu uno dei poeti italiani  che nel primo '900 aderì, a modo suo, al Futurismo (non vi aderisce politicamente, ma principalmente per la distruzione delle tradizionali strutture). Questa corrente letteraria è intrinsecamente già un'espressione della lotta alla standardizzazione della poetica, della forma, della struttura; il Futurismo nasceva con lo scopo di rinnegare secoli di una poesia legata alla forma petrarchesca. Ma aldilà della corrente a cui appartiene, è più centrale il tema della poesia scelta: L'incendiario. L'opera si apre con un susseguirsi di battute, commenti di una folla che insulta e giudica il condannato del titolo esposto in gabbia in mezzo alla piazza. Una massa di conformisti difensori dell'ordine pubblico che scaglia offese con il solo scopo di salvaguardare la propria ipocrita integrità morale e, dall'altra parte, l'incendiario rappresenta la magnifica diversità. E' il poeta ad intervenire in prima persona, per salvare il criminale affinché possa continuare la sua opera di annientamento. Di seguito il link in cui leggere la poesia:



Step.06 1984

1984 (Spanish Edition) eBook: Orwell, George: Amazon.it: Kindle Store
Copertina del libro 1984
Il romanzo di Orwell è senza dubbio il padre di tutti i romanzi sulla standardizzazione del pensiero, quasi un manifesto sulla sottomissione passiva delle masse. Nel futuro immaginato da Orwell, così attuale seppur dispotico, il mondo è diviso in tre grandi potenze in costante guerra. Il romanzo prende luogo a Londra, provincia del grande stato di Oceania, dove un unico partito politico fortemente gerarchico possiede il pieno controllo del popolo governato dal misterioso Big Brother, il capo di stato conosciuto solo attraverso i manifesti che lo ritraggono disseminati per la città, dalle forti somiglianze fisiche con Stalin e Hitler (il romanzo è stato scritto nel 1948). Il partito controlla ogni aspetto della vita pubblica e privata attraverso un fitto sistema di sorveglianza intelligente che tutto vede e tutto sente, dentro e fuori dalle abitazioni, e in questo mondo senza privacy ogni dissenso viene subito scoperto e corretto; ma non è una politica della punizione, è quella del controllo e del reinserimento, i disertori vengono omologati, ristandardizzati, e reintrodotti nella società, fieri seguaci del Big brother.

Step.05 La pubblicità e la psicologia di massa

L'obiettivo di questo post era quello di trovare una pubblicità che richiamasse l'azione "standardizzare". In realtà è la pubblicità stessa uno dei maggiori mezzi di standardizzazione del pensiero, lo stile di vita occidentale è fortemente influenzato da anni di campagne pubblicitarie e propagandistiche.



Viene allora spontaneo domandarsi quando si iniziò a vedere nella pubblicità un così potente strumento. Il principio fu senza dubbio Sigmund Freud, il padre della psico-analisi portò alla luce un fatto sconcertante: l'uomo non possiede il pieno controllo di sè, egli è anzi comandato in parte dall'inconscio. Ma è possibile allora sfruttare la psicologia del subconscio per manipolare l'opinione pubblica? In risposta arrivò nientemeno che il nipote del Dottor Freud, Edward Bernays, probabilmente il pioniere della propaganda ed ideatore di concetti ormai di ordine comune quali "la mente collettiva" e "la fabbrica del consenso". Partendo dagli studi dello zio, nel primo '900 acquisì sempre più fama con numerosi libri e saggi riguardanti la psicologia delle masse, attirando l'attenzione delle multinazionali statunitensi. Egli fu il fautore di cambiamenti che ancora caratterizzano il nostro mondo. 

The PESO Model, Edward Bernays, and Lucky Strike Spin Sucks
Locandina pubblicitaria realizzata da
Bernays per la Lucky Strike

Vi propongo due esempi. Fino al 1929 era considerato un tabù che le donne fumassero in pubblico, fu allora che il presidente della American Tobacco Company commissionò a Bernays di scardinare questo blocco del mercato delle sigarette. Egli comprese che la sigaretta era diventata per le donne un simbolo del potere maschile e lanciò la campagna "Lucky Strike, Thorches of freedom" reinventando la sigaretta come simbolo di emancipazione femminile, cambiando per sempre la nostra società. Inoltre puntò l'attenzione anche sul fatto che le sigarette aiutassero a dimagrire (come si può leggere nella locandina sopra riportata), mostrandoci che già alla sua nascita la pubblicità non era onesta.


How an Austrian convinced Americans to eat bacon – The Lode
Pubblicità raffigurante tutti i lati positivi
di una colazione energica


Un'ulteriore esempio risale a quando una crisi finanziaria spinse l'azienda di insaccati Beechnut a rivolgersi a Bernays per incrementare la vendita di un suo prodotto in crisi: il bacon. Il nostro manipolatore si contornò allora di un gruppo di dottori e con loro cominciò una campagna che proponeva un nuovo tipo di colazione, più proteico ed energetico, capace di dare le forze necessarie a lavorare, creando il mito della ormai famigerata tipica colazione americana.
Secondo la rivista Life Bernays è considerato tra le 100 persone più influenti del XX secolo, e basta guardare il triste uso che venne fatto di questi concetti  durante la seconda guerra mondiale dai regimi totalitari per capire l'impatto che ebbe sulla nostra società.


Fonti:

Step.25 Storia di un blog

Siamo giunti alla conclusione di questo viaggio alla scoperta della Standardizzazione . Rispetto a molti miei colleghi di corso ho avuto la ...